Consigliato ad un pubblico 16+
L’incontrai in un angolo dove confluisce tutta la città, anzi da dove quella ragnatela di vicoli e strade sembrava avesse avuto origine. Da lì, come il ragno nel suo regno, poteva scorgere ogni segreto, ogni minima vibrazione veniva sottoposta al giudizio dei sensi per essere divorata con frenetica calma all’istante. Mi colpì subito una strana scatola dove lui appoggiato per metà, (l’altra metà del suo corpo giaceva supina sul duro asfalto) faceva girare con un movimento rotatorio, quasi meccanico, una manovella che usciva da un lato dell’ignoto oggetto. Quando m’avvicinai per contemplare meglio l’immagine venni avvolto da una musica dolce, leggera, come se gli angeli dal cielo m’avessero gettato addosso un velo di pace. Quell’uomo stava suonando e finalmente riconobbi lo strumento. Era un Vecchio carillon consumato dal tempo, che insieme ai suoi sudici stracci, alla sua presenza precaria, riempivano l’atmosfera di una gran forza poetica. “Siediti! Ti parlerò della realtà mitica che ci circonda come un sogno.”